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Ieri era la GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE.
Mi sembra giusto dedicare un pensiero e qualche parola per quelle donne che sono costrette a subire violenze psicologiche o fisiche sul lavoro, in famiglia, nella coppia. Che non vedono via d'uscita. Che non hanno voce per chiedere aiuto.
Sono mogli, madri, compagne, fidanzate violentate o addirittura uccise dagli uomini che stavano loro accanto, mariti, padri, fidanzati, ex compagni per sopraffazione, possesso, per un modo sbagliato di vivere il rapporto con l'altra, per incultura generale, quella che ancora domina nel nostro Paese le relazioni uomo-donna. Sono centotredici le donne uccise in Italia solo nel 2012 (e 73 dal proprio partner), da gennaio a oggi: una strage, una violazione dei diritti umani che deve essere affrontata come una piaga sociale, non come episodi di cronaca nera.
Oggi le associazioni che danno aiuto a queste voci disperate sono numerose, con il mio blog mi unisco a loro: www.nomoreviolenza.it, Udi, Giulia-l'associazione delle giornaliste, Usciamo dal silenzio, Arci, Casa Internazionale delle donne.
Alcune volte il silenzio vale più' di mille parole. In altre circostanze un grido d'aiuto può distruggere qualsiasi barriera del silenzio.
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